martedì 10 gennaio 2017

CONTEST PER PRESENTARE HJF."La mia esperienza dentro l'HJF"

Dovendo parlare dell’ HJF non posso non fare un piccolo salto nel passato che e’ poi la nostra storia ,cosi’ ricordo…la prima canzone che ebbi modo di ascoltare da bambina in un lontano inverno del 1979 fu quella dove un ritornello diceva “Video killed the radio stars..”,ero in montagna assieme alla mia famiglia.Una sera un ragazzo fece partire quel pezzo nel  juke-boxe,avevo 5 anni e la mia sensibilta’ e il mio innato istinto verso a cio’ che era alternativo non tardarono a farsi sentire.Per me quella musica e quel testo erano affascinanti e magici.Da li a quel giorno tutte le sere non feci altro che aspettare che qualcun’ altro facesse ripartire quella melodia tanto speciale per le mie orecchie.Da allora ne e’ passato di tempo,attraverso Youtube puoi effettuare le ricerche piu’ disparate per quanto concerne la musica  e ritrovare vecchie chicche,chi non ricorda Robert Smith quando ad un concerto nella periferia di Londra entro’ in scena togliendosi i capelli finti mostrando cosi’ un taglio cortissimo parecchio inusuale per lo stesso Smith.Chi non ricorda il teatro,le prime luci della sera,i vestiti anni 80 tutti in jeans e scarpe da ginnastica bianche,tutto rimase scolpito in quello scenario  che salutava in qualche modo i ’70.Cosi’ “A forest” immerso nei laser verdi e in una finta nebbia,si cristalizzo’ limpido nel cielo e ne divenne parte.Nessuno poteva ancor capire che quel momento sarebbe diventato epico e che l’ allora presente divenuto poi  passato avrebbe aperto le porte ai posteri per l’ era dark ,al rock alternativo,alla musica  indie rock ed a una tipologia di punk,creando una linea di continuita’ tra passato  presente e futuro.Smith fu la figura portante che riusci’ ad accelerare il movimento dark.I suoi testi sono chiari,diretti e vanno dritti al cuore di chi li ascolta e a chi come lui si sente audace,introverso,a chi porta dentro di se la figura del bambino e della sua innocenza perduta,e…la lirica mischiata alla musica e’ stupefacente.La continuita’ ha bisogno i suoi tempi per farsi sentire ma presto o tardi arriva,lo rivela a mio giudizio una frase di Mr Molko regalata ai suoi fans durante una sua comparsa a un concerto live in Werchter .Parafrasando dice cosi “Per una prossima futura scuola dalla nostra vecchia scuola..”,la nuova scuola e’ anche la sua,e a chi dopo di lui verra’ e’ dedicato dunque il pezzo “Bionic”.Di una canzone ci puo’ rimanere impresso nella mente parte di un  testo,la melodia,o il volto impregnato di sudore ed eccitato di colui che con un microfono senza fili sta correndo oltre il palco alzando le braccia al cielo facendo segno alla folla di seguirlo  cosi’ che milioni di braccia daranno il ritmo a una parte del suo  esilerante show.Penso  a Bono e ancora una volta a Brian Molko e alla sua spettacolare “Space Monkey “del 2006..si la musica e’ tutto questo ben di Dio.In altri ambiti mi sono ritrovata piu’ volte a riflettere su canzoni quali ad esempio “Sinking” dei The Cure o “Pure Morning” dei Placebo di Molko.In sinking R.Smith dice piu’ volte “ I am slowing down and the years go bye I ‘m sinking..”,anno dopo Molko aggiungera’ nella sua introspettiva “Pure Morning””Days Dawning,Skins Crawling..”,questo a significare il passaggio dall’ adolescenza all’eta’ adulta con uno sguardo sempre piu’ attento rivolto a cio’ che potrebbe essere la vecchiaia… ” I giorni passano,le pelli cedono”,In un altra parte del pezzo ancora dira’ “ we cant stop growing-old”ovvero”Non possiamo smettere di invecchiare”.Cosi’ come la bellezza passa,un periodo epocale sparisce.I periodi passano ma a intervalli regolari si ripristinano e si reincarnano dentro a nuove figure.Giunge dunque il tempo per dare spazio a una nuova eta’ moderna e nonostante ci si senta un po’ tristi e soli in questo periodo storico della rete che non conosce confini ma che ci porta via parte della nostra felicita’ che e’ fatta di comunione e aggregazione con l’ altro,ecco che arriva l’ Heiniken,il ritrovo ideale per chi’ continua a credere che la musica e la comunione tra i popoli abbia giustamente bisogno dei suoi spazi.Due anni fa l’ ho potuto constatare di persona che questo sentimento esiste e al “Buco nero”,cosi’ io lo definisco,si puo’ sopravvivere.Ascoltando i Green Day ,dopo meno di trenta secondi ho percepito nuove sensazioni di piacere sulla mia pelle ,reazioni positive ai nuovi stimoli sensoriali dovuti all’ ascolto  di canzoni appartenenti a gruppi vecchi e nuovi che si stavano mostrando sul palco.Trovo che l’ HJF sia un’ avventura senza pari,altamente stimolante sia se sei un curioso con la necessita’ di ascoltare qualcosa di nuovo sia se sei un veterano ,un insaziabile romantico  in cerca di una frase cult da parte del leader del tuo gruppo preferito,sia esso punk,rock  o heavy..tanto per intenderci.Aspetti che il tuo favorito dica la sua anche in materia di politica magari senza dare troppo nell’ occhio tanto sono gia’ i suoi testi a fare da portavoce e l’ unica cosa che  ti interessa in un momento tanto straordinario e’ poterti divertire in santa pace senza farti troppi problemi,almeno nell’ ambito di quei quattro giorni di felicita’ birra’ e rock.Una volta tornati a casa si avra’ poi tutto il tempo per ripensare a come va al mondo,a testi tipo American Idiot,Boulevard of broken Dreams…,.dove tu troppo spesso “walk alone”…,.Impossibile cestinare i problemi e essere felici in eterno  ma in ambito HJF cio’ che conta e’ sapere spaziare col cuore e con la mente ,amare,giocare con la fantasia,cantareeee …fare si che una canzone sia la nostra canzone , quella canzone che avremmo da sempre voluto sapere scrivere . Nonostante i disagi nelle nostre vite di comuni mortali resto dell’ idea che la vita e’ bella e  degna di essere vissuta,i momenti di felicita’ sono davvero pochi  e se li vogliamo tramandare le canzoni sono fatte anche per questo ,la musica e’ cultura,amore,un qualcosa al quale io proprio non posso rinunciare e il piu’ bel privilegio all’ interno dell’ HJF e’ sentirmi un uomo libero.  Rivolgendo lo sguardo in alto nel cielo  penso al reverendo Martin Luther King ucciso il 4 di Aprile durante la sua lotta per i diritti umani e  a Kurt Cobain cosi' fragile e introverso ma con un anima bella che ogni tanto ama mischiarsi e confondersi con la sua musica insieme alla sua tragedia e a tutti quelli come voi io penso sia giusto dedicare questo mio scritto  questa sorta di recensione in stile underground, ,so che brillate lassu’ nel cielo...,.Perche' non vi si possa dimenticare,Alexandria Barsov.